NOTIZIE DA BRUXELLES

Realizzare il Green Deal europeo: la Commissione avvia consultazioni sulla revisione delle direttive sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica

C’è tempo fino al 21 settembre per formulare commenti sulle due tabelle di marcia. 
La Commissione ha compiuto i primi passi nel processo di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili e della direttiva sull’efficienza energetica, invitando i cittadini e le parti interessate a esprimere la propria opinione su due tabelle di marcia. La revisione delle due direttive sarà essenziale per individuare il modo in cui le politiche energetiche in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica potranno contribuire  alla realizzazione delle ambizioni climatiche e ambientali del Green Deal europeo.

Tutte le informazioni sono disponibili a questo link:

https://ec.europa.eu/italy/news/20200804_revisione_direttive_rinnovabili_efficienza_energetica_it

Recovery Fund: Nardella, Comuni in prima linea per l’impiego dei 200 miliardi

Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella sottolinea l’importanza dei Comuni nella ripartenza, in vista dell’arrivo dei fondi UE. «Con il decreto Rilancio sono arrivati i primi 3 miliardi per gli enti locali, ora aspettiamo che il Parlamento sostenga di più le città d’arte aumentando i fondi dopo il crollo della tassa di soggiorno, per noi 49 milioni in meno. Ma ora ci aspetta la partita della vita. I Comuni devono essere in prima linea per l’impiego dei 200 miliardi del Recovery fund. Se questo è davvero un nuovo Piano Marshall, ricordo al governo che con quel colossale aiuto dagli Usa in Italia realizzammo circa 12 mila opere, e gran parte di queste vennero costruite dai Comuni, producendo effetti immediati sulla ripartenza». E alla domanda chiedete soldi a pioggia? Nardella risponde: «Niente affatto. Io e i sindaci delle altre 13 Città metropolitane italiane, che rappresentiamo oltre la metà del Pil nazionale, entro settembre presenteremo al premier Conte un piano dettagliato, con decine di progetti, strategici e in stato avanzato, per un totale di 30 miliardi. ’Serve concretezza, rispettando – osserva il primo cittadino – i tre parametri chiave dell’Unione Europea: transizione digitale, resilienza e sostenibilità ambientale. Così, intanto, il 10 % del pacchetto di finanziamenti del Recovery fund verrebbe dato subito all’Italia». Il timore di Nardella è comunque, «che il governo faccia convergere questi maxi fondi in troppi contenitori poco operativi, tra Stato e Regioni, che poi – afferma – sarebbero costretti a metterli a bando perdendo tempo prezioso. Intanto  il Paese ha bisogno di banda larga ovunque, tramvie, ferrovie, piste ciclabili, case popolari moderne. A Firenze stiamo preparando numerose schede dettagliate per ogni progetto che il governo presenterà a Bruxelles: ciò serve a tagliare al massimo i tempi, senza i Comuni in prima fila la partita del governo sul Recovery fund rischia di essere un drammatico flop. E per questo chiediamo un canale diretto con Conte, come ho già anticipato al ministro Enzo Amendola».


Relazione 2020 sull’economia blu: i settori “blu” danno un loro contributo alla ripresa e spianano la strada al Green Deal europeo

Bruxelles, 11 giugno 2020 Commissione europea – Comunicato stampa

La Commissione europea ha pubblicato oggi la “relazione 2020 sull’economia blu dell’UE”, in cui fornisce una panoramica dei risultati dei settori economici dell’Unione europea connessi agli oceani e all’ambiente costiero. Con un fatturato di 750 miliardi di € nel 2018, l’economia blu dell’UE gode di buona salute. Nel 2018 il numero di posti di lavoro in questo settore è aumentato addirittura dell’11,6 % rispetto all’anno precedente, raggiungendo i cinque milioni di occupati. Nonostante le gravi ripercussioni della pandemia di coronavirus sui comparti del turismo costiero e marino, della pesca e dell’acquacoltura, nell’insieme l’economia blu è potenzialmente in grado di dare un enorme contributo alla ripresa in senso ecologico, la cosiddetta “ripresa verde”. Il Commissario europeo responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato: “L’energia rinnovabile e gli alimenti che traiamo dal mare, il turismo costiero e marittimo sostenibile, la bioeconomia blu e molte altre attività che costituiscono l’economia blu ci aiuteranno ad uscire più forti, più sani, più resilienti e più sostenibili da questa crisi. Stiamo facendo il possibile per attutire l’impatto del confinamento, proteggere i posti di lavoro nell’economia blu e il benessere delle nostre comunità costiere, senza rinunciare alle nostre ambizioni ambientali.” La Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani e responsabile del Centro comune di ricerca (JRC), Mariya Gabriel, ha dichiarato: “Attraverso la strategia dell’Unione europea per la crescita blu continuiamo a promuovere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo. La ricerca e l’innovazione sono pilastri fondamentali di questa risposta europea. Faremo in modo che la ricerca, l’innovazione e l’istruzione contribuiscano alla transizione verso un’economia blu europea. La relazione di oggi si inquadra in questo sostegno scientifico, dandoci informazioni preziose sui risultati economici delle attività marine europee e mettendo in evidenza gli ambiti d’azione prioritari.” L’ambiente marino, che di norma associamo ad attività tradizionali quali la pesca o i trasporti, dà vita in realtà ad un numero crescente di settori emergenti e innovativi, tra cui l’energia marina rinnovabile. L’UE, leader mondiale per la tecnologia energetica oceanica, si avvia a produrre fino al 35 % della sua energia elettrica da fonti offshore entro il 2050. Per la prima volta, la relazione affronta nei dettagli la dimensione ambientale dell’economia blu, contribuendo in tal modo anche al conseguimento degli obiettivi ambientali. Con una riduzione del 29 % di CO2 per unità di valore aggiunto lordo tra il 2009 e il 2017, la crescita della pesca e dell’acquacoltura si dissocia ormai nettamente dalla produzione di gas a effetto serra. La relazione, inoltre, sottolinea la correlazione tra una pesca sostenibile e risultati economici positivi. Il processo di ecosostenibilità è in corso anche in altri settori. Il trasporto marittimo, spronato dall’introduzione del limite massimo di zolfo da parte dell’Organizzazione marittima internazionale per il 2020, sta prendendo sempre più in considerazione fonti energetiche a minor intensità di CO2. Una rete di “porti verdi” sta inoltre riducendo l’impronta ecologica di questi crocevia tra l’oceano e la terraferma economicamente così importanti. La relazione prende in esame anche il valore economico di diversi servizi ecosistemici forniti dall’oceano, tra cui gli habitat per la vita marina, il sequestro della CO2 e i processi che influenzano i cambiamenti climatici e la biodiversità. I posti di lavoro blu Con cinque milioni di occupati nel 2018, il numero dei posti di lavoro nell’economia blu dell’UE è aumentato dell’11,6 % rispetto all’anno precedente. Questa crescita è stata trainata principalmente dal settore del turismo costiero. In meno di un decennio i posti di lavoro nel settore dell’energia eolica offshore sono aumentati di nove volte. Questi dati sono la prova che l’economia blu dell’UE ha superato gli effetti devastanti della crisi economica e finanziaria del 2008. Poiché l’attuale crisi dovuta al coronavirus ha un impatto su tutti i settori economici, inclusa l’economia blu, la Commissione europea ha adottato tempestivamente misure incisive per proteggere l’economia dell’UE, anche nei vari comparti dell’economia blu. IP/20/986 Contesto L’UE sostiene l’economia blu attraverso vari strumenti. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici ha investito oltre 1,4 miliardi di € in progetti riguardanti l’energia eolica offshore e ha offerto un ingente sostegno ad altri comparti dell’economia blu, tra cui lo sviluppo dei porti e il trasporto marittimo pulito. La piattaforma BlueInvest della Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti hanno erogato sovvenzioni per 22 milioni di € nel 2019 e 20 milioni di € nel 2020 a favore di start-up innovative nel settore dell’economia blu. Nel 2020 è stato inoltre creato un nuovo fondo BlueInvest. Anche la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo finanzia una serie di progetti riguardanti l’economia blu.

Ulteriori informazioni e dati a questi link: https://ec.europa.eu/maritimeaffairs/sites/maritimeaffairs/files/2020_06_blueeconomy-2020-ld_final.pdf

COVID-19: Promuovere gli aiuti agli agricoltori dal fondo di sviluppo rurale dell’UE

Comunicati stampa UE

  • Fino a € 7.000 per i singoli agricoltori, fino a € 50.000 per le PMI agroalimentari
  • Importo forfettario pagabile entro il 30 giugno 2021, domande da approvare entro il 31 dicembre 2020
  • Massimale per gli aiuti elevato al 2% delle fasce per i programmi di sviluppo rurale

Venerdì, i deputati hanno aumentato il sostegno alla crisi che gli Stati dell’UE dovrebbero presto essere in grado di pagare agli agricoltori e alle PMI agroalimentari dal fondo di sviluppo rurale dell’UE.

La misura di emergenza, approvata in Parlamento con 636 voti a favore e 21 contrari, con 8 astensioni, consentirà agli Stati membri dell’UE di utilizzare i fondi UE rimanenti dai loro programmi di sviluppo rurale per pagare una somma forfettaria una tantum in compensazione agli agricoltori e le piccole imprese rurali particolarmente colpite dalla crisi COVID-19. Questo sostegno mirato alla liquidità del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) dovrebbe aiutarli a rimanere attivi.

Più soldi e tempo per effettuare pagamenti

La compensazione dovuta agli agricoltori più colpiti potrebbe arrivare a 7.000 €, che è di 2.000 € in più rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea. Il massimale per il sostegno alle PMI agroalimentari dovrebbe rimanere al livello di € 50.000, in linea con la proposta originale della Commissione.

L’importo per finanziare la misura di sostegno alla liquidità dovrebbe essere limitato al 2% della dotazione dell’UE per i programmi di sviluppo rurale in ciascuno Stato membro, a partire dall’1% inizialmente proposto dalla Commissione europea.

I deputati hanno anche deciso di concedere agli Stati membri più tempo per rilasciare il sostegno. Hanno prorogato la scadenza del 31 dicembre 2020 per i pagamenti fino al 30 giugno 2021, ma le domande di sostegno dovranno essere approvate dalle autorità competenti entro il 31 dicembre 2020.

Ulteriori informazioni a questo link: https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20200615IPR81231/covid-19-boosting-aid-for-farmers-from-the-eu-rural-development-fund

Bilancio UE 2021: un bilancio annuale con al centro la ripresa europea

Bruxelles, 24 giugno 2020
Commissione europea – Comunicato stampa
La Commissione ha proposto oggi un bilancio UE di 166,7 miliardi di € per il 2021, cui si aggiungono
211 miliardi di € in sovvenzioni e circa 133 miliardi di € in prestiti nel quadro di Next Generation EU, lo
strumento temporaneo per la ripresa il cui obiettivo è mobilitare gli investimenti e far ripartire
l’economia europea. Nel 2021 il bilancio annuale e Next Generation EU mobiliteranno insieme massicci
investimenti per far fronte alle ripercussioni economiche e sociali immediate della pandemia di Covid-
19, avviare una ripresa sostenibile, proteggere l’occupazione e creare posti di lavoro. Il bilancio è
inoltre pienamente in linea con l’impegno di investire nel futuro per realizzare un’Europa più verde, più
digitale e resiliente.
Questo bilancio, una volta adottato, sarà il primo del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e
il primo bilancio annuale proposto dalla Commissione della Presidente von der Leyen.
Il Commissario europeo per il Bilancio Johannes Hahn ha dichiarato: “Nell’attuale situazione
straordinaria la proposta della Commissione europea mobilita un sostegno senza precedenti. Il bilancio
annuale 2021 aiuterà centinaia di migliaia di persone, imprese e regioni a superare la crisi e a uscirne
più forti di prima. Perché questo accada, occorre un accordo sul bilancio a lungo termine e su Next
Generation EU in grado di trasmettere un segnale di fiducia a tutta l’Europa.”
Il progetto di bilancio 2021, integrato da Next Generation EU, indirizza i fondi là dove possono fare
maggiormente la differenza, in linea con le esigenze di ripresa più importanti degli Stati membri dell’UE
e dei nostri partner nel mondo.
I finanziamenti contribuiranno alla ricostruzione e alla modernizzazione dell’Unione promuovendo le
transizioni verde e digitale, creando posti di lavoro e rafforzando il ruolo dell’Europa nel mondo.
Il bilancio riflette le priorità dell’Europa che garantiscono una ripresa sostenibile. La Commissione
propone per questo di stanziare:

  • 1,34 miliardi di € per il programma Europa digitale allo scopo di potenziare le ciberdifese dell’Unione
    e favorire la transizione digitale;
  • 3 miliardi di € a favore del meccanismo per collegare l’Europa allo scopo di investire in
    un’infrastruttura di trasporto aggiornata ad elevata efficienza per facilitare le connessioni
    transfrontaliere;
  • 575 milioni di € a favore del programma per il mercato unico, e ancora 36,2 milioni di € e 127 milioni
    di € rispettivamente per i programmi che promuovono la cooperazione nei settori della fiscalità e delle
    dogane;
  • 2,89 miliardi di € per Erasmus+ allo scopo di investire nei giovani e 306 milioni di € per i settori
    culturali e creativi attraverso Europa creativa;
  • 1,1 miliardi di € per il Fondo asilo e migrazione e 1 miliardo di € per il Fondo per la gestione integrata
    delle frontiere, allo scopo di rafforzare la cooperazione per la protezione delle frontiere esterne e la
    politica di migrazione e asilo;
  • 55,2 miliardi di € per la politica agricola comune e 813 milioni di € per il Fondo europeo per gli affari
    marittimi e la pesca, a beneficio degli agricoltori e dei pescatori europei, ma anche per rafforzare la
    resilienza del settore agroalimentare e di quello della pesca e dotarli dei mezzi necessari per gestire la
    crisi;
  • 228 milioni di € per il Fondo sicurezza interna e 1,05 milioni di € per il Fondo europeo per la difesa a
    sostegno dell’autonomia strategica e della sicurezza dell’Europa;
  • 1,9 miliardi di € per l’assistenza preadesione, a sostegno dei nostri vicini, anche nei Balcani
    occidentali.
    Una gran parte dei fondi sarà inoltre destinata alle azioni prioritarie individuate in relazione a Next
    Generation EU, in particolare:
  • 131,5 miliardi di € di prestiti e circa 133 miliardi di € di sovvenzioni potranno essere forniti agli Stati
    membri nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che rientra in Next Generation EU;
  • 17,3 miliardi di €, 5 dei quali nel quadro di Next Generation EU, andranno a Orizzonte Europa per
    rafforzare il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione nei settori della salute e del clima;
  • 10,13 miliardi di € saranno destinati a InvestEU per investimenti in infrastrutture sostenibili,
    innovazione e digitalizzazione. Una parte dei fondi andrà al dispositivo per gli investimenti strategici
    per sviluppare l’autonomia strategica delle catene di approvvigionamento essenziali a livello europeo;
  • 8,28 miliardi di € andranno allo strumento di sostegno alla solvibilità, secondo la proposta per Next
    Generation EU, per affrontare i problemi di solvibilità delle imprese economicamente sostenibili di tutti i
    settori economici;
  • 47,15 miliardi di € saranno destinati alla politica di coesione e saranno integrati da altri 42,45 miliardi
    di € nel quadro di REACT-EU, secondo la proposta per Next Generation EU. I fondi saranno impiegati
    per sussidi all’occupazione, regimi di riduzione dell’orario lavorativo e misure a favore dell’occupazione
    giovanile, e della liquidità e solvibilità delle PMI;
  • 9,47 miliardi di €, 7,96 dei quali nel quadro di Next Generation EU, saranno assegnati al Fondo per
    una transizione giusta in modo che la transizione verso la neutralità climatica non lasci indietro
    nessuno;
  • 619 milioni di € saranno destinati a rescEU, il meccanismo unionale di protezione civile, in modo che
    l’Unione sia in grado di rispondere a emergenze su vasta scala;
  • 1,19 miliardi di €, 1,17 dei quali nel quadro di Next Generation EU, andranno al nuovo programma
    per la salute EU4Health per attrezzare l’Unione contro future minacce sanitarie;
  • 15,36 miliardi di €, 3,29 dei quali nel quadro di Next Generation EU, saranno destinati ai nostri
    partner esterni attraverso lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione
    internazionale (NDICI);
  • 2,8 miliardi di €, 1,3 dei quali nel quadro di Next Generation EU, andranno agli aiuti umanitari, per far
    fronte al crescente fabbisogno umanitario nelle zone più vulnerabili del mondo.
    Il progetto di bilancio per il 2021 si basa sulla proposta della Commissione per il prossimo bilancio a
    lungo termine dell’UE presentata il 27 maggio 2020. Una volta che il Parlamento europeo e il Consiglio
    avranno trovato l’accordo sul QFP 2021-2027, compreso lo strumento Next Generation EU, la
    Commissione adeguerà di conseguenza la sua proposta di bilancio per il 2021 con una lettera
    rettificativa.
    L’adozione rapida del progetto di bilancio è essenziale per consentire a centinaia di migliaia di
    imprenditori, ricercatori, agricoltori e amministrazioni comunali in tutta Europa di beneficiare dei fondi,
    in modo da investire in un futuro migliore per le prossime generazioni.
    Contesto
    Il progetto di bilancio dell’UE per il 2021 comprende le spese previste nell’ambito di Next Generation
    EU, che saranno finanziate mediante l’assunzione di prestiti sui mercati dei capitali, e le spese coperte
    dagli stanziamenti entro i massimali del bilancio a lungo termine, le quali sono finanziate con le risorse
    proprie. Per queste ultime spese sono proposti due importi per ogni programma: uno per gli impegni e
    l’altro per i pagamenti. Con “impegni” si intendono i finanziamenti che possono essere stabiliti nei
    contratti in un determinato anno, mentre i “pagamenti” sono gli importi effettivamente erogati. Il
    progetto di bilancio dell’UE per il 2021 ammonta a 166,7 miliardi di € in impegni (-9,7% rispetto al
    2020) e a 163,5 miliardi di € in pagamenti (+0,8% rispetto al 2020). Questo è il primo bilancio dell’UE-
    27 dopo il recesso del Regno Unito e la fine del periodo transitorio.

Ulteriori informazioni sono disponibilii a questi link:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/QANDA_20_1185

Ecco SURE: un sostegno contro il rischio disoccupazione

La Commissione ha proposto un nuovo strumento di sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione in caso di emergenza (SURE). Consentirà un’assistenza finanziaria fino a 100 miliardi di EUR sotto forma di prestiti dall’UE agli Stati membri interessati.

Potete trovare tutte le informazioni relative a questa novità ai seguenti link:

https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-and-fiscal-policy-coordination/financial-assistance-eu/funding-mechanisms-and-facilities/sure_it

https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/sure_factsheet_it.pdf


Piano per la ripresa dell’Europa

Per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus, rilanciare la ripresa europea, proteggere l’occupazione e creare posti di lavoro, la Commissione europea propone un massiccio piano per la ripresa che punta a sfruttare fino in fondo il potenziale del bilancio dell’UE.

Potete consultare questa news al seguente link:

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/recovery-plan-europe_it